Il PD e la realtà distorta

Chi non ha sentito in questi giorni esponenti del PD sperticarsi nel dire che le elezioni amministrative nulla hanno a che fare con Renzi?
Di più, molti candidati sindaci ai ballottaggi hanno escluso la presenza del Presidente del Consiglio a chiusura delle loro campagne elettorali.
Come mai? Ma Renzi non era quello col tocco magico? Quello che “finalmente si vince”, mica come quelli prima di lui. E se le elezioni amministrative non sono da legarsi al rottamatore, neppure le Europee lo dovevano essere e quel 40% del PD non legittima certo questo premier, come invece tutti si sono affrettati a dichiarare.

Ieri il PD ha festeggiato la giornata di non pagamento della Tasi sulla prima casa e ha sostenuto di aver abbassato le tasse agli italiani per miliardi di euro. Hanno dovuto sottolinearlo parecchio, forse perché la gente non se n’è minimamente accorta? Mah.

Insomma, si stanno accorgendo pure loro che gli italiani cominciano a non credere più alle panzane che raccontano in tv e sui giornali governativi, la realtà vissuta dagli italiani confligge troppo con il bel quadretto che ogni giorno Renzi e la sua claque ci dipingono a reti unificate.

77, le gambe delle donne

L’annuale classifica stilata da Reporters sans frontières sulla libertà di stampa nel mondo vede il nostro paese al 77° posto su 180 paesi.

L’Italia scende da un pessimo 73° posto del 2015 al 77° del 2016 su 180 paesi. Ma se il confronto viene fatto sul 2014, il dato è impietoso. Nel 2014 la stessa classifica ci vedeva infatti al 49° posto.

Insomma, da quando c’è Renzi al governo la nostra stampa ha perso molta della sua libertà (e non era messa bene neanche prima!). Sarà un caso?

Meglio di noi la Moldova, l’Armenia, il Botswana o il Burkina Faso.
Nell’Unione Europea, peggio di noi… nessuno.

RSF-Classifica libertà di stampa 2014-2015-2016

E chi li difende i 430 cassintegrati Eni?

Quello che voleva far fallire il referendum sulle trivelle per difendere i posti di lavoro (così diceva lui), poi dirà qualcosa sulla cassa integrazione di 430 persone in Basilicata?

C’è un’indagine della magistratura perché pare che ENI nell’impianto di Viggiano abbia inquinato più dei limiti di legge.
ENI ha fatto ricorso contro il sequestro dell’impianto e adesso ha avviato le procedure per mettere in cassa integrazione 430 persone. Avrà anche pensato di sospendere lo stipendio di coloro che sono indagati dalla magistratura? Ma no, siamo tutti garantisti! Quelli non sono colpevoli fintanto che non c’è una sentenza di terzo grado. E ci mancherebbe, siamo tutti garantisti, l’abbiamo detto. Ma alcuni lavoratori perdono parte del loro stipendio fin da subito.

E’ colpa della magistratura che indaga? Nel momento che sussiste il rischio che l’impianto oggetto di sequestro stia inquinando più dei limiti permessi (portando rischi alla salute delle persone che lavorano e vivono nella zona) la magistratura dovrebbe lasciar correre perché altrimenti rischiamo posti di lavoro? O non sarebbe il caso che lo Stato intervenisse per alleviare a quelle persone i costi dei danni provocati da altri? Ma se così fosse, perderemmo il ricatto implicito che avviene sempre in questi casi: cara magistratura lasciami inquinare quanto voglio e non rompere, o lascio a casa tutti i lavoratori.

Certamente Renzi non dirà mezza parola a favore dei cassintegrati. Se lo sentiremo parlare, ascolteremo parole dure contro i magistrati lucani che hanno osato sequestrare l’impianto!

L’art.18 e il bottino

Insomma, pare che il problema dei problemi dell’Italia non fosse l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori.
Pare che gli imprenditori, quei sant’uomini, non stessero ad aspettare da tutta la vita che finalmente il governo abolisse l’art.18 per assumere folle oceaniche a tempo indeterminato.
Pare addirittura che i pochi neoassunti a tempo ex-indeterminato dello scorso anno debbano ringraziare gli sgravi fiscali che il governo ha elargito così generosamente (agli imprenditori).

Insomma, quelli che vi dicevano “date agli imprenditori la flessibilità di licenziare e vedrete che si creeranno posti di lavoro” o erano in malafede o degli emeriti bischeri. O anche tutte e due.

A febbraio i nuovi contratti attivati sono stati 341mila, con un -12% rispetto ad un anno fa, quando il JobsAct non era ancora in vigore e l’art.18 era ancora pienamente valido. E sul dato spicca il crollo dei contratti a tempo ex-indeterminato con un -33% rispetto al febbraio di un anno fa (a gennaio lo stesso rapporto segnava -34%).

Morale? Dubitate sempre di chi vi chiede di rinunciare ad un vostro diritto per chissà quale futura occasione. Solitamente vi frega il diritto e scappa col bottino.

Strisce e ciao!

In questi giorni gli addetti Anas sono a lavoro per rifare la segnaletica orizzontale in molti tratti della Siena-Firenze.
Strisce bianche belle ed evidenti e… significative!

“Abbiam fatto qualche bella toppa, e adesso abbiam finito, ciao!”

E le buche rimaste (molte!) rimarranno lì fino al prossimo politico in cerca di visibilità che innescherà l’ennesima polemica sulla Siena-Firenze impercorribile. Ma questo tra qualche mese, adesso si avvicina giugno e le vacanze estive. E poco importa se la stagione turistica si avvantaggerebbe molto di una strada in condizioni anche solamente decenti. L’Anas ha fatto vedere un po’ di operai al lavoro, i politici han fatto vedere che quando alzan la voce ottengono risultati, e ciao.

In altri tratti, bisogna dirlo, ci sono ancora cantieri aperti, come in zona Badesse in cui appena sarà completato il lavoro sulla corsia in direzione nord, sarà necessario un urgente intervento sulla corsia sud.

Politica economica in affanno?

Vogliamo dirlo? Il mitico QE di Draghi è stata “una cagata pazzesca”, se l’obiettivo primario era di riportare l’inflazione dell’area euro poco sotto il 2%, è stato un fallimento completo.

E in questa situazione cosa fa la BCE? Insiste e raddoppia.

Non solo ha abbassato ulteriormente i tassi di riferimento (da -0,3 a -0,4), ma ha previsto 4 trance annuali di Tltro a tassi potenzialmente negativi fino a -0,4%: in pratica la BCE pagherà le banche purché prendano in prestito soldi per finanziare l’economia reale. D’altra parte la BCE richiede anche che le banche riducano le sofferenze. Quindi? Finora le emissioni di Tltro hanno avuto scarso successo proprio perché le banche erano in difficoltà nel trovare soggetti finanziabili ma con ottime garanzie di restituzione dei prestiti. Vedremo come andranno a finire queste nuove emissioni.
Insomma, ben che vada, le banche richiederanno trance di Tltro, presteranno i capitali a soggetti anche poco sicuri e se andranno in difficoltà chi ci rimetterà i risparmi? I soliti bischeri.

E poi ha aumentato il QE da 60 miliardi a 80 miliardi mensili.
Una pioggia di denaro impressionante che però, come al solito, non arriverà alle persone, ma verrà dragato da banche e finanzieri.

Se nel vostro lavoro, dopo anni, non riuscite a raggiungere gli obiettivi che vi vengono posti cosa vi succede? Come minimo qualcuno vi da una ripassata, no? Non sarebbe il caso di dare una ripassata a tutta questa classe dirigente europea?

In ogni caso, un’economia basata sul consumo, dove le persone che dovrebbero consumare non hanno più un soldo in tasca, ha davvero poco futuro.

Prima edizione del “Rally Strade Bianche”

Dopo lo straordinario successo dell’edizione 2016 del Gran Fondo Strade Bianche, si pensa di bissare l’evento con un “Rally Strade Bianche“.

Il percorso è ormai pronto.

Dopo anni di preparazione, il Raccordo Autostradale Firenze-Siena (meglio conosciuto anche come Autopalio) è quasi completamente libero da tracce di asfalto. Finalmente!

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Primarie di Roma, insomma i dati definitivi quali sono?

Domenica 6 marzo si sono svolte le primarie del PD a Roma e a Napoli, oltre che in altre città.
Oltre alle polemiche napolitane, ci sono questioni aperte anche sull’elezione di Roma.

Pare che per mascherare la bassa affluenza ai seggi dem, i dirigenti del partito abbiano gonfiato i dati sulle schede bianche, portandole a 2866. In pratica ogni 20 elettori, uno ha buttato 2 euro per lasciare in bianco la scheda.

Ad ogni buon conto, i dati definitivi parlano di 47.317 votanti e di 43.607 voti validi. A La Repubblica, invece, lanciano numeri strani!

Sull’articolo “Comunali Roma, comitato primarie verifica schede bianche” si fa riferimento a 43.317 votanti contro 43.607 voti validi.
Neanche quelli del PD erano riusciti a fare tanto: più voti validi che elettori!

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Raccomandiamo attenzione ai giornalisti de La Repubblica, anche adesso che si stanno imparentando con i colleghi de La Stampa.

[Ultima visita all’articolo de La Repubblica in data 09/03/2016 ore 15:42]

Valentini in divieto di transito

Mi è sorto un dubbio.

Fa sorridere soltanto me, vedere un sindaco ritratto nel momento centrale dell’inaugurazione di una nuova opera (nell’occasione, l’apertura del nuovo terminal bus in via Lombardi a Siena) esattamente sopra la segnaletica (appena inaugurata anch’essa!) orizzontale di divieto di transito per i pedoni?

Valentini in divieto di transito

Foto di Alessia Bruchi
http://www.alessiabruchifotografia.it

Ottimisti in 3 mosse

L’Italia è ormai un paese che guarda con ottimismo al futuro.

Vuoi diventare anche tu un vero ottimista?

ottimisti-in-3-mosse

Segui questi 3 semplicissimi passaggi:

1. Prendi l’ultima rilevazione Istat sui dati del lavoro

Dopo la crescita registrata negli ultimi tre mesi (+0,7%, pari a +166 mila occupati tra giugno e agosto), a settembre 2015 la stima degli occupati diminuisce dello 0,2% (-36 mila). Su base annua l’occupazione cresce dello 0,9% (+192 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,6 punti. La stima dei disoccupati a settembre diminuisce dell’1,1% (-35 mila). Il tasso di disoccupazione, pari all’11,8%, cala di 0,1 punti percentuali, proseguendo il calo di luglio (-0,5 punti) e agosto (-0,1 punti). Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce dell’8,1% (-264 mila persone in cerca di lavoro) e il tasso di disoccupazione di 1,0 punti.

2. Cerchia di rosso tutti i dati negativi che trovi

Dopo la crescita registrata negli ultimi tre mesi (+0,7%, pari a +166 mila occupati tra giugno e agosto), a settembre 2015 la stima degli occupati diminuisce dello 0,2% (-36 mila). Su base annua l’occupazione cresce dello 0,9% (+192 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,6 punti. La stima dei disoccupati a settembre diminuisce dell’1,1% (-35 mila). Il tasso di disoccupazione, pari all’11,8%, cala di 0,1 punti percentuali, proseguendo il calo di luglio (-0,5 punti) e agosto (-0,1 punti). Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce dell’8,1% (-264 mila persone in cerca di lavoro) e il tasso di disoccupazione di 1,0 punti.

3. Elimina quei brutti dati che non glorificano il tuo paese, aggiusta un po’ le frasi, butta là un po’ di umiltà e umanità, condisci con un pizzico di esaltazione alla (contro)riforma del lavoro, che ci sta sempre bene anche quando i dati dimostrano che non ha contribuito se non minimamente all’aumento di nuovi posti di lavoro…et voilà! Il discorso del perfetto renziano è pronto e la Pravda (ex La Repubblica) manda in stampa:

‘Ancora dati Istat positivi. Il Jobs act ha restituito credibilità a livello internazionale, ma soprattutto ha creato opportunità e posti di lavoro stabili’. Lo scrive il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in un post su Facebook commentando i dati pubblicati questa mattina dall’Istat. ‘Gli occupati a settembre 2015 – sottolinea Renzi – sono 192mila in più rispetto a settembre 2014 e +378mila dall’inizio del nostro governo, cioé rispetto a febbraio 2014. A settembre il tasso di disoccupazione scende all’11,8%, in particolare per le donne, mentre la disoccupazione giovanile cala al 40,5% e aumentano i contratti stabili. Molto da fare, ancora. Ma non dimentichiamo che eravamo sopra al 13% di disoccupazione a livello generale e oltre il 46% per i giovani. Sono percentuali e numeri, certo, ma sono anche persone, vite, famiglie, destini’. ‘E’ la volta buona, l’Italia riparte’, conclud il premier.

La speranza, ovvio, è che le persone non notino che nell’ultimo anno siano stati creati, stando alle parole del fiorentino, tanti posti di lavoro quanti nei precedenti 7 mesi:

  • se da settembre 2014 a settembre 2015 sono stati creati 192mila posti
  • e da febbraio 2014 a settembre 2015 i posti creati sono stati 378mila
  • vuol dire che da febbraio 2014 a agosto 2014 (7 mesi) sono stati creati 189mila posti
  • quindi senza il JobsAct, senza la decontribuzione dei nuovi assunti, senza il QE di Draghi, senza la famosa ripartenza (per chi l’ha vista, eh!), l’economia italiana creava più posti di lavoro di adesso.